C. Seminari sull'OSSERVAZIONE e lo STUDIO dell'ARTE

La formazione dello studio dell’arte è stata sempre condotta da figure professionali, quali storici, critici e filosofi, intenditori ed amanti dell’arte. Oggi non sorprende affatto che tali figure, pur solitamente non avendo esperienza diretta nella creazione di opere d’arte, possano orientarne lo studio. Questa “anomalia”, che non sarebbe concepibile in altri settori come quello della medicina o della biologia, che vede in prima linea gli operatori e non gli estimatori, comporta la mancanza di un punto di vista fondamentale nello studio dell’arte. Ciò che viene a mancare è l’analisi espressiva e procedurale, che può avere solo chi ha esperienza nella realizzazione creativa.

Questa differenza di ottica tra studiosi ed operatori, si fa evidente nei testi sull’arte espressione di una esperienza diretta, come le tante testimonianze pervenutaci da diversi artisti letterati. I loro scritti restituiscono una immagine dell’arte viva e carica di significati emotivi, tecnici ed esistenziali, che nessuno storico o critico potrà restituirci.

La storia dell’arte vista da un artista è un viaggio che egli sperimenta a partire da una tensione vitale che origina nella necessità espressiva propria di chi opera, in cui si coglie l’eterna e presente ricerca dell’inesprimibile a parole e dell’intangibile essenza del fenomeno artistico.

I nostri seminari di osservazione e studio dell’arte sono stati sviluppati da artisti, e sono rivolti a tutti coloro che desiderano cogliere nell’arte gli elementi scatenanti della creazione, non solo tecnica ma soprattutto esistenziale, nella speranza che tali strumenti possano avvicinarli ai valori spirituali dell’opera piuttosto che a quelli storici e intellettuali.

La percezione sottile come nuova dimensione del vedere