Il materialismo nell’arte contemporanea: una critica costruttiva

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Conferenza

Con il termine materialismo si suole indicare quella corrente di pensiero che si è andata sviluppando dal XIII al XX secolo, in cui tutti i fenomeni del mondo esterno venivano spiegati solamente in termini meccanici, privati di una qualche interazione da parte della volontà umana e divina, considerando tutte le cose inanimate.


Questo pensiero, decisamente recente rispetto alla vastissima e primordiale cultura animista, in cui tutte le cose partecipano al mistero della vita, ha chiaramente avuto delle conseguenze nelle società, nella vita quotidiana e naturalmente anche nell’arte.
Come si esprima questa modalità di vedere il mondo e se stessi nel campo dell’arte è oggetto del nostro lavoro di ricerca, che individua in alcune Credenze ed in alcuni comportamenti sociali ed individuali, come avvenga la rottura con la parte mistica della vita.
Riteniamo comunque che il materialismo sia stata una tappa necessaria ed utile per superare la visione superstiziosa e magica ingenua e far nascere, in questi ultimi decenni, una nuova spiritualità spinta dalla forte necessità di dare una risposta all’impoverimento causato dal materialismo.

 

 

Seminario

Si tratta di un seminario di studio in cui si analizzano i fattori di influenza delle credenze materialistiche nell’arte contemporanea e come questi atteggiamenti abbiano impoverito il ruolo dell’arte all’interno della società, rendendola spesso incomprensibile e fuorviata dal suo centro spinta alla ricerca di valori che portano il seme della violenza come la bramosia di denaro, la ricerca del successo e la corruzione intellettuale.
Individuati gli elementi topici del materialismo nell’arte si cerca di capire come questo modo di sentire e di vedere il mondo e se stessi abbia influenzato le proprie creazioni. A partire da questi stimoli si cerca di individuare possibili strategie e vie da percorrere per sviluppare la spiritualità nelle proprie opere.

 

 

Argomenti del seminario

● Arte contemporanea
● L’energia nell’arte
● La disonestà intellettuale
● Modalità del materialismo artistico
● Il nonsenso della morte
● La trascendenza
● L’artista artigiano
● La propaganda in arte

 

A chi si rivolge

A tutti in particolar modo a pittori e disegnatori, studenti di scuole d’arte che portino documentazione sulle loro opere. Partecipazione massima 15 persone.

 

Durata

Il seminario ha una durata complessiva di 16 ore distribuite nelle giornate di sabato e domenica, più la conferenza di 2 ore nella serata del venerdì.

 

Costo

Ogni seminario ha un costo da pattuire con gli interessati.

 

Download scheda seminario


Anteprima della conferenza

 

Il materialismo nell’arte

La spinta materialista che ha mosso gli artigiani-artisti di ogni epoca è decisamente più evidente di quella spiritualista per il semplice fatto che la pressione delle necessità materiali di sopravvivenza ha fortemente condizionato la vita delle persone sulla terra.
Ciò non vuol dire che la necessità espressiva si sia sempre piegata alle necessità di sostentamento del corpo, ma sicuramente l’arte è stata mossa forse più dalle motivazioni materialiste che da quelle spirituali.
Notiamo che le creazioni artistiche dei popoli non strutturati in grandi civiltà, siano mosse da una esigenza sacra in cui non si crea per guadagno o per propaganda sociale di una idea o dei valori del ceto dominante. È un’arte di base, fatta dalla gente per la gente. L’arte popolare è difficilmente materialistica ma la sua spiritualità raramente si stacca al di sopra della superstizione e delle credenze ingenue della realtà.

 

Nelle grandi civiltà l’artista è una artigiano dove non c’è spazio per l’espressione individuale ma solo per quella collettiva, solitamente standardizzata.
Vi sono notevoli testimonianze di espressione spirituale nell’arte in quei momenti di relativo benessere e di grande libertà creativa, che crediamo sia dovuta soprattutto ad una spinta interiore oltre che da un abbassamento delle pressioni della condizione materiale.
Nell’arte cinese, coloro che maggiormente si dedicavano all’espressione spirituale nell’arte non erano i pittori professionisti, ma i ricchi notai, militari, nobili che usavano dilettarsi, per quanto alcuni dipingessero tutti i giorni, nell’arte della pittura calligrafica.

 

È importante capire quindi il rapporto, certamente non meccanico e causale, tra materialismo e spiritualità per giungere ad una armonizzazione di queste due dimensioni che non esisterebbero separate ma che sono l’una il complemento dell’altra.

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