La percezione sottile come nuova dimensione del vedere

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Conferenza

Saper disegnare e dipingere significa per molti saper vedere, ma per saper osservare occorre istruire l’intelletto ed il corpo a dirigersi verso il mondo delle cose. Quindi il guardare non è un atto biologico e naturale ma intenzionale in cui la coscienza si dirige verso la scoperta di ciò che in sa o intuisce. Saper osservare significa prima di tutto capire se stessi, usare il proprio corpo come strumento di indagine. La percezione è solitamente orientata dal riconoscimento di elementi necessari alla sopravvivenza biologica e sociale, mentre l’osservazione nell’arte si attiva a partire da altre esigenze non strettamente relazionabili con la sopravvivenza. Per questo motivo l’artista sviluppa in ampiezza ed in profondità i propri organi di senso. In questa conferenza si riscatta la capacità di osservare con tutti i sensi con le orecchie, con il naso, con il cuore, con lo stomaco e così via. Questa nuova forma integrale di percepire è una caratteristica della disciplina dell’arte trascendentale che definisce questo modo di sentire come percezione sottile. Nella conferenza si vedranno le caratteristiche strutturali di questo modo di osservare la realtà.

 

 

Seminario

Nel seminario si mettono in pratica i differenti modi di osservare sperimentando come nella percezione agisce e si attiva tutto il corpo e quindi tutti i sensi e non solo quello visivo. Si tratta di eseguire diversi esercizi di percezione e di traduzione pittorica di ciò che si è scoperto attraverso la percezione sottile integrando e ampliando in nostro normale modo di vedere. Si tratta in definitiva di scoprire nuovi mondi laddove sempre abbiamo guardato senza accorgerci della infinita realtà che si cela dietro ogni cosa.

 

 

Argomenti del seminario

● Descrizione di tutti i sensi
● Rilassamento
● Scoperta delle variazioni luminose
● La vibrazione sintonica
● Traduzione, trasformazione e deformazione degli impulsi

 

A chi si rivolge

A pittori e disegnatori. Partecipazione massima 12 persone.

 

Durata

Il seminario ha una durata complessiva di 16 ore distribuite nelle giornate di sabato e domenica, più la conferenza di 2 ore nella serata del venerdì.

 

Costo

Ogni seminario ha un costo da pattuire con gli interessati.

 

Download scheda seminario


Anteprima della conferenza

 

Vedere con il corpo

In questi ultimi decenni molto interesse è stato dedicato all’organo della visione e alla funzione del cervello nella codificazione dei segnali luminosi. Ciò ha portato sostanzialmente a comprendere che la visione è cosa assai più complessa della meccanica dell’occhio che risulta più o meno simile a quella degli apparecchi fotografici.


Ciò che non si riesce a spiegare con la fisiologia e la neurologia della visione sono tutti quei fenomeni di partecipazione attiva nella costruzione della realtà osservata. Un esempio classico è costituito dalla percezione negli stati alterati di coscienza in preda a forti emozioni in cui il mondo e gli spazi si presentano in modo insolito. Dobbiamo quindi distinguere la sensazione, ovvero i dati che arrivano ai sensi, dalla percezione che è il particolare modo della coscienza di strutturare questi dati. In uno stato di confusione o di pericolo si osservano elementi che altrimenti non sarebbero visti svolgendo le normali attività quotidiane. Da queste osservazioni condivisibili ci rendiamo conto che il sistema di percezione per eccellenza non sono i sensi ma la coscienza ed il cervello che li elabora. Vedere con il corpo significa includere nella visione anche le sensazioni di tutti gli altri sensi. Si tratta figurativamente di tener conto anche del proprio mal di stomaco, ad esempio, e tutti quei fattori che agiscono simultaneamente nella visione.


Appurata questa indissolubile struttura tra osservazione, tono generale corporeo e stato di coscienza dobbiamo domandarci quale condizione psico-fisica è la più aperta e profonda per osservare il mondo con uno sguardo artistico?
Da cosa si differenzia lo sguardo del pittore e del disegnatore nell’osservare il mondo rispetto al consueto modo di guardare?


Queste differenze possono essere studiate ed ampliate attraverso degli esercizi di percezione, quelli che noi proponiamo li definiamo di percezione sottile perché puntano a cogliere sfumature ed elementi solitamente non considerati nell’atto di guardare.

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