Parte II - FORMA

Compreso come il segno sia energia si passa alla fase di ideazione e immaginazione delle forme della realtà. Ciò che si fissa sul foglio non sono più dei segni decodificati, ma immagini relative al mondo esterno. Lo scarabocchio diventa narrazione in figure, in forme cariche di significato. Si inizia la rappresentazione figurativa comprendendo il significato profondo delle allegorie.

 

Scoperta dell'allegoria

Ad un tratto il bambino inizia a fare delle forme e attribuirgli un significato. All’inizio sono tutti cerchi uno è il babbo, l’altro la mamma, poi la casa. Tutti cerchi. Poi le forme si vanno specializzando e differenziando. Questa differenziazione segue l’evoluzione complessiva del bambino. I segni si differenziano, la sua visione, la sua capacità di classificare, di collegare, di futurizzare si fanno più complicate, si ampliano la coscienza e le funzioni psico-motorie, avvengono una crescita ed uno sviluppo complessivo. Si tratta di creazioni grafiche a cui il bambino si riferisce per evolvere il proprio pensiero. Questi segni ed allegorie sono supporti, appoggi evolutivi.
Attraverso l’espressione grafica, come in per tutte le forme espressive, si va configurando la coscienza evolvendosi. Per questo si ha bisogno di danzare, cantare, disegnare per esistere come necessitiamo del pane e dell’acqua per vivere. Forse per questo la funzione dell’arte era sacra per i nostri antenati.
Purtroppo questo grande appoggio evolutivo delle forme e degli scarabocchi finisce nelle scuole elementari e medie perché quel linguaggio non è più guidato ad evolversi, come per la parola e per la scrittura, e le forme sono sempre più inadeguate,  rimangono infantili, non assolvendo più alle nuove e più complesse esigenze del ragazzo, perdendo così la loro funzione di “bastone” di strumento per la crescita. Inoltre cresce la violenza del giudizio inculcato con premi e castighi, e la libera espressività si va riducendo sempre più fino a rattrappirsi e diventare, poi, motivo di vergogna e non di orgoglio.
Nel laboratorio riscopriremo la capacità di comunicare profondamente con il proprio immaginario, con i propri personaggi interni, coi paesaggi e le forme interiori che chiamiamo allegorie.
Queste forme figurative si riferiscono sempre a cariche energetiche psico-emotive che si formalizzano nella coscienza e si esternano con l’arte (ma anche coi racconti, le fiabe, i miti, ecc.), che inoltre compiono una importantissima funzione: compensare lo squilibrio tra l’interiorità e il mondo esterno.


Obiettivi Artistici e Tecnici
Sviluppare la capacità di guidare la mano nello spazio mentale e del foglio con libertà associative. Conoscere la psicologia delle allegorie. Sviluppare una sensibilità ai medium traccianti e ai supporti.

Obiettivi Esistenziali
Capire le corrispondenze tra forma e contenuti mentali ed emotivi. Lavoro con l’attenzione e le energie.

Obiettivi Spirituali
Cercare di connettersi con le leggi profonde che stanno alla base della “formazione” dell’universo e di noi esseri umani.

Argomenti del seminario: La vita e l’immagine, Psicologia dell’immagine, Morfologia, Segni, Simboli, Allegorie, Organizzazione delle forme, Metamorfosi e dinamica della forma, Armonia e Simmetria, Disegno di forme e di spazi in relazione ad esse, I disegni dei maestri.

 

>>> Parte III - SPAZIO

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