Parte VIII - ENERGIA

Quando forma, materia, luce e colore ci fanno capire che esiste un’unità strutturale della percezione e della rappresentazione, in cui nessuno di questi elementi può esistere isolato l’uno dall’altro, inizieremo a capire come le energie psicofisiche vadano mutando e trasformandosi al cambiare di questi aspetti. Questa mutazione o metamorfosi può essere diretta dall’operatore in una direzione di elevazione e purificazione delle energie. In questa fase si lavora prestando attenzione soprattutto alle modificazioni interne annullando, o cercando di annullare la separazione tra coscienza e mondo. Il quadro diventa un tutt’uno con i movimenti interni dell’operatore e la preoccupazione estetica è sempre più un fatto di registri e non di immagini. Questa interiorizzazione estrema, ci porta a dipingere direttamente dentro di noi a partire da un fuori che ora è diventato un dentro. Non si dipinge più con l’occhio ma con tutto il corpo includendo nei sensi che orienteranno le nostre operazioni soprattutto la cenestesia e la cinestesia.

 

Il linguaggio dell'arte

Attraverso i contrasti percepiti dal nostro occhio, ovvero quelli relativi alla luce e all’ombra, quelli tra le forme in uno spazio ed infine quello cromatico, avvengono delle reazioni.
Queste reazioni sono semplicemente attivazioni dei circuiti di impulsi che stanno costantemente in movimento nel nostro corpo. Essi cambiano di tono a seconda degli stimoli dati dai sensi sia esterni che interni.
Avendo lavorato con la risonanza fino a questo momento, ovvero osservando e descrivendo fin dal primo laboratorio quel che ci succedeva davanti ai fenomeni estetici, siamo in grado di avere una ottima educazione a riconoscere le nostre modificazioni psicofisiche - ovvero delle nostre energie - in relazione a ciò che vediamo e ciò che facciamo sul foglio e dentro la nostra mente in questa operazione complessa e retro alimentante del disegno e della pittura.

Cosicché non dipingiamo più solo con gli occhi ma con tutto il nostro corpo: le tensioni, le distensioni, le emozioni, che riconosciamo grazie alla propriocezione, iniziano ad orientare coscientemente il nostro operato estetico modificando un nostro modo di pensare, di sentire, di vedere il mondo e soprattutto noi stessi.

La bellezza, ritenuta forse fino a questo momento come apparenza, diventa sempre più consistenza, ha un suo correlato emotivo, fisico, di pensiero che iniziamo ora a registrare come armonico, unitivo e coerente.

In questo laboratorio l’attenzione è soprattutto rivolta a questo particolare registro interiore di unità e coerenza tra ciò che si pensa, sente e dipinge. L’occhio lascia il passo al corpo e alle energie. Si dipinge solo “sistemando” cariche energetiche alla ricerca di tutto ciò che fa salire il livello dell’energia dal basso verso l’alto. Si tratta di dirigere le forme, le luci ed i colori a partire da dentro e non da fuori, dirigerli per risonanza verso le alte energie della mente partendo dalle basse energia della vita densa e vegetativo-sessuale.



Obiettivi Artistici e Tecnici
Sviluppare la capacità di guidare la pittura verso un’elevazione energetica. Far corrispondere forme, luci e colori a determinati plessi energetici. Conoscere lo schema energetico del corpo umano.

Obiettivi Esistenziali
Capire le corrispondenze tra estetica ed energia psicofisica. Lavoro con l’attenzione e le energie.

Obiettivi Spirituali
Cercare di connettersi con le forze profonde che stanno alla base della “formazione” dell’universo e di noi esseri umani.

Argomenti del laboratorio: Schema energetico siloista del corpo umano, orientamento delle energie psicofisiche, risonanza sottile.

 

 

>>> Parte IX - CAOS


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