Parte IV - PROFONDITA'

Attraverso i segni le figure e l’uso dello spazio del foglio il bambino arriva a voler comprendere e usare la profondità come nuova dimensione della rappresentazione. Lo spazio diventa non più quello limitato del foglio ma si apre, si proietta verso la profondità creando in questo modo un altro mondo che vive delle stesse regole visive della realtà. La conquista della prospettiva fa fare un salto importante alla coscienza nella sua capacità di organizzare i contenuti formali avanti e indietro. La terza dimensione corrisponde ad un ampliamento globale della percezione e della rappresentazione.

 

Andare dentro i fenomeni

Lo spazio tridimensionale rappresentato sul campo cerca di simulare sia quello percepito in termini fisici che quello mentale della rappresentazione interna.
Tra queste due profondità, quella percepita e quella rappresentata vi sono similitudini e differenze. Si pensa a quello esterno come spazio “reale” e quello immaginato come “illusorio”, ma se ci pensiamo bene sono tutti e due realtà e finzione a seconda di come li si guarda.
Quello che cambia è il rapporto che noi instauriamo con queste due spazialità tridimensionali. Si tratta di due realtà differenti: una è fisica e l’altra e psicologica.
Ciò che è possibile nella realtà fisica non è possibile in quella psicologica e viceversa.
Ma un quadro, una rappresentazione esterna e fisica dello spazio interno non vive forse a metà strada tra i due mondi?

La profondità dell’opera d’arte è malleabile come quella dell’immaginazione, ma deve rispettare le regole visive della prospettiva e del volume dei corpi disegnato dalla luce fisica per poter essere percepita in quanto tale. Si tratta di elementi di fisica integrati con elementi di rappresentazione fantastica. È questa fusione armonica e strutturale che rende reali le allegorie dei sogni, ad esempio. La loro forza di suggestione è data appunto dal loro vivere dentro le regole della percezione e non essere isolate dal mondo.
Ancora una volta si vede come la coscienza non opera mai isolatamente dal mondo e che nell’arte questa fusione strutturale trova il punto medio, in cui né è spazio di pura percezione né è spazio di pura rappresentazione.
In questo laboratorio si studieranno le caratteristiche proprie dello spazio nell’arte e dei suoi tanti significati psicologici e formali.

Obiettivi Artistici e Tecnici
Comprendere il rapporto tra forma e spazio. Studio di composizione volumetrica.

Obiettivi Esistenziali
Capire le corrispondenze tra forme nello spazio e contenuti mentali ed emotivi. Sviluppare e ampliare lo spazio interno o Spazio di Rappresentazione.

Obiettivi Spirituali
Connettersi con la nostra essenza di esseri “spaziali” che esistono nello e in funzione di questo spazio dove poter soddisfare le nostre esigenze

Argomenti del seminario: Le forme come spazio stesso, Realtà osservata e osservatore, Spazio di Rappresentazione, L’alterazione dello spazio come linguaggio, La spazializzazione dei registri, Lo spazio nascosto: l’azione di forma, Scoperta del simbolo, Alterazione dello spazio in relazione al livello di coscienza, allo stato di coscienza e alle condizioni fisico ottiche.

 

>>> Parte V - LUCE

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